“Respirare il silenzio” di Aldo Maggiotti

di Rosanna Frattaruolo

Nella prefazione di “Respirare il silenzio” (puntoacapo editrice, 2025) Claudio Damiani definisce la poesia di Maggiotti come poesia figurativa, pittorica, evidenziando come il poeta si affidi alle immagini, vivendole, accogliendole, respirandole in silenzio, mentre «una donna, come una luna sfocata alta sopra la notte, veglia su di lui e lo aspetta» (pp. 5-6).

La raccolta unisce rigore e abbandono, misura e respiro e, attraverso la scelta di alcune forme metriche chiuse, pratica una certa attenzione alla musicalità del verso.

I titoli delle tre partizioni del libroLa clessidra, Paese natio e Mille anni fa – predicono il fil rouge che attraverserà tutta la raccolta, ovvero il tempo.
La clessidra, che dà il titolo anche al primo testo, suggerisce nell’immediato una tensione tra il gesto di misurare il tempo e la sua dissolvenza: «trascorre il tempo e lenta scema in basso / qualche minuto ed una si è svuotata»; tensione che si traduce nell’amara consapevolezza che «sappiamo soltanto quanta ne è scesa / non sappiamo quanto ce ne rimane» (p. 11). E in questo cadere verso l’abisso giunge in soccorso la natura, che percorre tutta la raccolta come interlocutrice viva. In una rondine l’urgenza di sentire la speranza nel cuore, il sogno del futuro, a un merlo la richiesta «quanto dura la vita / se un domani vivremo sereni e più a lungo» (p. 16). Gli uccelli innalzano lo spirito del poeta che, trascorso l’autunno e l’inverno, raggiungerà l’amata «per poi vivere […] / in un serafico abbraccio fraterno» (p. 17). Il tempo non annienta, dunque, ma trasforma, rinnovando il ciclo della vita («le prime foglie del susino / stanno nascendo / come l’anno scorso / come tanti anni prima» a p. 33, ma anche «l’erba grama rinasce ogni anno / […] tutto ricomincia come prima» a p. 39) e facendo della natura simbolo di continuità e metamorfosi: «con l’inizio dell’estate tutto cambia / tutto rivive e tutto rinasce» (p. 40).

La poesia di Maggiotti accoglie il passare del tempo con serenità, senza cenni di disperazione, neppure di fronte alla morte, e valorizza e accoglie il presente. Un’accettazione radicata in una riflessione filosofica sul senso del tempo: seppure il silenzio e la solitudine siano attraversati dal poeta anche in modo contraddittorio – «Amo la solitudine, / eppure non sono mai solo» (p. 14) –, è proprio in questi interstizi, in queste pause tra le cose e i giorni, che si insinua la poesia, come necessità di colmare la solitudine, come «saldo rifugio per i [suoi] scarni sogni» (p. 23).

La natura è materia viva plasmata poeticamente in una voce di rivelazione. Nel silenzio si percepisce la voce del paesaggio, fatta di vegetazione, animali, eventi atmosferici e stagioni. L’immersione simbolica nel tempo e nel paesaggio consente di percepire la ricerca di un’armonia profonda con la natura e di cogliere echi ungarettiani, se ci volgiamo al Novecento. «Questo è l’Isonzo /E qui meglio / Mi sono riconosciuto / Una docile fibra / Dell’universo / Il mio supplizio / È quando / Non mi credo / In armonia»: così scriveva Ungaretti nel testo I fiumi, sentendosi, immerso nel fiume, una docile fibra dell’universo, una piccola parte del tutto, senza la quale però il tutto non sarebbe tale. Nonostante il tempo non scorra più secondo i ritmi naturali delle stagioni, è spesso frammentato, frenetico, “infettato” dall’ipnotico abuso dei social e dalla pressione della vita quotidiana, Maggiotti mantiene lo sguardo sulla ciclicità delle stagioni, interrogandosi sul tempo in silenzio mentre «sui rami le cince si posano / delicate» (p. 33), ritenendo superfluo tentare un diverso approccio alla percezione del tempo nella vita contemporanea.


Estratti dal libro

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segnalibro illustrato in Respirare il silenzio di Aldo Maggiotti

Aldo Maggiotti (Torino 1953) vive a Ivrea e si è occupato di progetti di urbanistica e allestimento di mostre d’arte, collaborando con artisti di livello internazionale. Iscritto alla SIAE, nella sezione musica, da quasi cinquant’anni, è stato premiato in vari concorsi letterari; con il primo Premio poesia inedita “Le occasioni” ottiene la pubblicazione di Respirare il silenzio. Sue poesie sono inserite in varie antologie di Premi letterari.


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