a cura di Rosanna Frattaruolo

da Parola che s'apre 

Pesci rossi nell'acquario di casa

Accennano allo spazio nella vasca
disegnano rimbalzi e poi rilanci
in ogni loro forma che ti fissa

inducono a pensare a quell'impegno
dei verbi, alla pazienza nel cercare
d'assecondare intenti e vibrazioni

guizzanti di parole. A volte c'è
l'incontro dei contrari l'essenziale
per costruire storie che t'incantino

o forse per accedere al reale.

*
da Apparenze

Rosa al vento


E c'è un fiore al vento

che si propone in gesto
sul punto di parlare
per chiedere qualcosa
a un nome che profumi.

L'immagine cangiante
tra spine intorno al collo
si muove generosa
e danza nel cervello

*
da Del tempo

Del tempo e il senso

Quando gli alberi vengono a mancare
in silenzio l'un dopo l'altro intorno
il tempo spiega con le ali del giorno
e non c'è vento a trascinarne il senso.

Io vivo dentro il sottile spessore
che mi respira gli spazi infantili
in cui si palpita senza ritegno
per segni labili o teneri guizzi

dove si svolgono tutti i pensieri
scritti su un diario di sillabe nuove.

*
da Congedi e approdi

Seme

La mia mano respira
il sudore ricurvo
da quei tagli di tempo
e mio padre che scende.

E si stacca.

Il quesito si pone
se sol io alla sua morte
m'intenerivo o, forse,

disseppellirlo adesso
da poterlo ripiangere
in un luogo e anche di un me
che non c'era abbastanza.

*
da Rispondenze e rinascenze

Sul treno

Nell'orecchio scandisce
lo sferrare del giorno
il convoglio percorre
i minuti, e la valle
si guarda dal finestrino.

Il cervello che scorre
non dimentica il tempo
delle soste in autunno
e poi le ripartenze
sul percorso sognato.

Per segni labili o teneri giudizi di Carlo Prosperi.
[…] La poesia si nutre della veglia dei sensi, ma anche delle idee che ne derivano e delle possibilità che essi prospettano. La vista ha in questo un ruolo privilegiato, giacché è dall’osservazione attenta del reale che il poeta attinge gli inputs necessari alla sua ispirazione. […]. Anche Isetta, come già Ungaretti, ha un suo “porto sepolto” da esplorare. e – come il poeta de L’allegria – ha il culto della parola poetica, mille miglia lontana dalla “chiacchiera” e dal “linguaggio della tribù”: una parola che non ha nulla di corrivo, ma pretende di schiudere nuovi orizzonti, In questo senso, la metafora che meglio adombra la sua fabrile, mallarmeana preoccupazione per la pregnanza, evocativa o suggestiva, del linguaggio poetico è quella de L’alambicco […]. La parola del poeta è frutto di una certosina opera di distillazione: («una goccia in fragranza/che mette lo scompiglio/tra le buone ragioni/ringiovanisce il mondo». […] Isetta procede per illuminazioni, per folgorazioni (spesso legate al tempo, alle stagioni, ai colori, tra i quali spicca il rosso: dei pesci nell’acquario, dei crisantemi, di un ventaglio, […]), per disvelamenti improvvisi, di quelli che sembrano montalianamente immettere «nel mezzo di una verità», di cui rifrangono tutt’al più qualche barlume: Ungaretti avrebbe detto «quel nulla d’inesauribile segreto»; Isetta preferisce parlare di «fragranza». La sua paziente indagine si consuma in una luce che non è quella della ragione spiegata, bensì quella incerta della Lichtung heideggeriana, della “radura”. Sebbene la metafora che egli predilige sia quella, per certi versi analoga, dell’orizzonte, del limite che separa il mondo fenomenico da quello che sta al di là, dove si perdono le navi e dove la vista, protesa a oltranza, insegue caparbia presagi di verità. E magari anche qualche miraggio di «follia felice».


Gianfranco Isetta è nato a Castelnuovo Scrivia (AL) nel 1949.
Ha pubblicato: Sono versi sparsi (Joker, 2004). Con Puntoacapo Editrice: Stat rosa (2008), vincitore ex aequo della XXIV edizione del Premio internazionale di poesia e letteratura dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli; Indizi… forse (2011); Passaggi curvi – Poesie non euclidee (2014), vincitore del Premio internazionale di poesia Città di Acqui Terme; Gigli a colazione (2017), vincitore assoluto del Premio “L’arte in versi” di Jesi (Ancona); Senza turbare il cielo (2020).
È presente in varie antologie. Recensioni e testi si trovano in diverse riviste.


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