di Rosanna Frattaruolo
I compleanni suscitano gioia, ma anche riflessioni sul tempo che passa.
Sia di monito ciò che scrive Ernest Hemingway in Verdi colline d’Africa: “vivere veramente, non puramente trascorrere i giorni“.
Tanti auguri a Il Tasto Giallo!

Compleanno
Avevo salutato
tutti, uno per uno.
Infatti; non sapevo
se sarei ritornato.
Per strada mi sono voltato,
prima di scantonare a destra.
Nessuno s’era affacciato
(nemmeno io) alla finestra
G. Caproni, “Caproni. Antologia personale” (a cura di Stefano Verdino), “Il muro della terra” in Garzanti, p. 263
F. Melotti, “L’invenzione delle curve” di Fausto Melotti, 1975, ottone. Intervento fotografico di R. Frattaruolo

Compleanno
Un altro ponte
sotto il passo m’incurvi
ove a bandiere e culmini di case
è sospeso il tuo fiato,
città grave.
Ancora al sonno
canti di uccelli sento
lontanissimi unirsi
e del pallido verde
mi rinnovi il tempo,
d’una donna agli sguardi serena
mi ritorni memoria,
amara estate.
Ma dove t’apri
e tra l’erba orme di carri
e piazze e strade in polvere spaési
senso d’acque mi spiri
e di ridenti vetri una calma.
Maturità di foglie, arco di lago
altro evo mi spieghi lucente,
in una strada senza vento inoltri
la giovinezza che non trova scampo.
V. Sereni, “Tutte le poesie” in “Frontiera”, “Concerto in giardino”, Lo Specchio Mondadori, p. 21
R. Frattaruolo, le attese 28 marzo 2024

Il giorno della Palestina
Dalla Palestina
fino alle nostre città
RABBIA VITA LIBERTÀ
Ecco il murale di stamane
cubitale nel cortile dove il mondo
chiacchiera fuma e qualche volta
irradia forza giovane
Bello scontro, allora
se il poeta irrora
del suo canto d’amore via Zamboni
senza chiedersi ancora
quanto e se è politico il privato
e dove e quando
ogni fiore gronda strazio
di vita in lotta
C’è di mezzo un compleanno
festeggiato a prezzo caro
e dolore molto ben dissimulato
ma soprattutto c’è di mezzo il desiderio
della bocca che morde mentre parla
una polpa morbida di fragola
A. Bertoni, inedito dalla raccolta “Macchine imperfette”
A. Bertoni, prospettive e linee, 19 aprile 2024, Bologna

*
Al parco della Rimembranza, nella nebbia del nord,
nel giorno del suo compleanno, non potevo trovare che lui.
Guardava per terra le castagne appena cadute e si divertiva
a spingerle nel fosso con il piede sinistro, con quelle scarpe
anni trenta che gli davano un’insolita eleganza.
Lo guardai da lontano. Magro, pensoso, proteso a un’eterna
stagione che sfiora tutti noi passeggeri.
Lui solitario per forza e per natura,
guardava i bambini in bicicletta con una strana attenzione,
raccoglieva gli emblemi dell’inizio e della fine, sentiva forse
che era ormai breve il suo segmento e camminava
sempre più lento con un grido nel sangue
che solo i poeti possono scorgere.
Alla fine si sedette su una panchina con il suo dattiloscritto
dalle mille correzioni fatte a penna che teneva sulle ginocchia
e scriveva, scriveva e io ero un ragazzo e non sapevo
nulla di lui, ma guardai a lungo quel titolo: La luna e i falò.
Milo De Angelis, “Linea intera, linea spezzata”, “Lo Specchio” Mondadori, 2021
A. Rienzi, presenze in Villa Paradiso, Bologna, novembre 2023

Compleanno d’agosto di una costumista o di un ballerino
Uno spazio ristretto
dove intrecciar le mani
la bruna costumista
il ballerino di mambo dal tarso
alato della stirpe d’Hermanubi
un po’ canuto, il naso tuberoso
come se ne trovano in Val dell’olmo vecchio
un interstizio tra i minuti e l’ombra
che precede le nuvole e
che non vedi finché non tocca terra
lei gli prende i palmi e li accosta al seno
un ritmo binario per non sprecare
aggettivi, lui interrompe il passo
cita qualche distico di Neruda,
forse Epitalamio, a memoria ma
accomodando qualche sostantivo
alle circostanze, acqua anziché mare
vette al posto di rocce,
come se il mare fosse lontano
o solamente ricordando male
ma qualche cosa volteggia
negli spazi socchiusi del torace,
ignara dell’assioma non euclideo
e galleggia nell’aria
che più non sa e dice del mattino.
Avrei avuto qualche domanda anch’io
per i due amanti,
in questo intervallo tra i due atti:
la prima e l’ultima si sono però disposte in cerchio
un’imprevista collisione di particelle elementari
per sempre esiliarsi dalla bocca.
Buon compleanno,
disse infine la voce dalla botola.
A. Rienzi, “Notizie dal 72° parallelo”, Joker, 2015, p. 59-60
E. Munch, Attrazione II, litografia a colori, 1896

*
Auguri per qualcosa che non so
un onomastico dimenticato
forse un compleanno qualche Natale
passato in montagna la vita tutta
insomma. Dirai tu che si dimenticano
anche i giorni i sogni le frenesie
domestiche poi ogni cosa passa ogni
cosa va. Così vale per i nomi
i volti le mille e mille contingenze
di un tempo senza qualità che confonde
sé infiniti tempi ricordi età
e nessuno è mai salvo. Tieni almeno
tuo un mezzo sguardo il cielo con le nuvole
l’idea che si rimane comunque
nonostante. Una mattina qualunque
qui dopo il silenzio. Piove a tratti
c’è malinconia nell’aria niente
più come nei poeti una poesia
incompiuta. Dicono di un anno
buono in tele per il vino e il Capricorno.
Si è felici abbastanza si sorride.
I. Fedeli, “La gioia elementare”, Luigi Pellegrini Editore, 2025, p. 95
Anonimo del XVI sec. Ritratto dei figli del Marchese Malatesta, olio su tela, seconda metà del XVI sec, Gradara. Presenze xi a Gradara, intervento fotografico di R. Frattaruolo

Compleanno solitario sul lago di Garda
Le inquiete acque del lago
osservano con distacco il ventoso
dispiegarsi di una vela appena salpata.
Un cumulo scuro di nembi all’orizzonte
avanza lento verso riva
come una pesante nave da diporto.
Nel chiarore lunare
una pioggia sottile inizia a errare
lungo l’insidiosa siepe della notte.
Fermo sul balcone, non visto,
mi convinco che tutto ciò che avviene
là davanti sia una visione,
una sorta di avvertimento
a non mollare la stretta.
T. Broggiato, inedito dalla raccolta di prossima pubblicazione
M. Jodice, Sea, mostra “senza tempo”, Gallerie d’Italia, Torino, 2023.

La caduta
Il mondo attorno è ombre,
fughe senza nome, echi
di giochi bambini
– il tempo di un saluto e via.
Inutile spiegare,
il centro resta bianco, senza
i profili delle cose.
L’assenza, un regalo avuto
quel giorno a compleanno.
Lontano il tempo di teoremi
e ipotenuse, lontana la tua certezza.
Resta un volto amato, un’eco
per le preghiere della sera.
G. Fantato, “Terra magra”, Il Convivio editore, p. 83
A. Rienzi, presenze a Oleggio, 9 settembre 2023

La gente e altre seccature
Ne ho dodici a cena e il macellaio non fa consegne.
Mi sono dimenticata del compleanno di mia madre e
lei ora ci rimugina.
I computer continuano a ricordarmi di saldare bollette
che ho pagato sei mesi fa,
e ci metto anche l’inquinamento atmosferico, Richard
Nixon, la guerra batteriologica, la Pillola, la
gente… e altre seccature.
La Penn Central mi risponde solo con messaggi
registrati.
I nostri bimbi all’asilo si dividono su biscotti e crackers.
La ragazza assunta da mio marito sta per fargli delle
avance,
per non parlare dei dirottatori, gli aerei supersonici, le
relazioni interraziali, i capi di Stato Maggiore,
la gente… e altre seccature.
I miei suoceri sostengono che il mio atteggiamento sia
poco collaborativo.
Il dentista mi ha detto che le mie gengive se la passano
maluccio.
Il biglietto che ho spedito un mese fa non ha ancora
raggiunto East Paterson.
E ci sono, per di piú, la crisi urbana, William Buckely,
la rivoluzione sessuale, l’inflazione, la gente…
e altre seccature.
La maestra di prima elementare mi dice che mio figlio
le ha rivolto frasi sconce.
Non chiedermi cosa darei per avere un idraulico.
La coppia di amici che si è appena separata insiste che
devo scegliere da che parte stare
in piú la lunga estate afosa, il sovrappopolamento,
John Birchers, la bomba, la gente… e altre
seccature.
Le mia treccia di Dynel da quaranta dollari è incollata
di gomma da masticare Double Bubble.
La macchina (per la terza volta questa settimana) non
ha passato la revisione.
Il nostro assicuratore mi ha consigliato polizze
alternative,
ma nessuna garantisce protezione contro
le sigarette,
il colesterolo,
i meterologi,
l’Abm,
la Cbs,
la Nbc,
la dipendenza dalle droghe, il Ddt,
la gente… e altre seccature.
J. Viorst, “La gente e altre seccature” (traduzione di L. Guzzo e M. Sonzogni), Einaudi, 2023, pp. 4-5
D. Lange, Uno dei figli minori di Chris Adolf, Washington, 1939.

Il Campanile della Cattedrale
Foggia (Italy)
leggerai questa cartolina postuma
e mi consegnerai al solito addio
da bruciare ogni volta con una risata
“cosa volevi conservare?” chiede
il commiato da cui ricominciare
buon compleanno
R. Frattaruolo, “Fegato in cartolina je vais te dire un secret”, Il Convivio, 2024, p. 39.
R. Frattaruolo, presenze xviii Taranto, 27 agosto 2023
in copertina: R. Frattaruolo, Bolle di felicità, Gradara 2024





