a cura di Rosanna Frattaruolo

da La luna del raccolto 

L’aria scura sussurra, la ninfa
del bosco interroga lo stagno.
Intreccia giunchi e preghiere
al cielo muto - gocciola
il fuoco di maggio nei campi.
In casa i muri dipinti di fresco
l’interno brucia l’intorno fiorisce
- un uovo crepita sodo -
grigia promessa di futuro tradito.

*
Mai dubitare delle formiche
dice mio figlio, sotto la quercia.
Quando il lunario promette petricore
- linfa di pietra - sui campi arati
sotto la nebbia il buio tiepido di ottobre
scioglie le gambe e spegne gli occhi.

*
A febbraio la luna della neve
spazza il tempio del corpo.
Dal misterioso segreto sussurrato
ricevo la protezione dell’alce.
Sott’acqua un canto senza parole
culla la vita che torna all’infinito.

*
da Il grano ha resistito

Si dovrebbe poter credere al bosco,
senza conoscere l’alfabeto arboreo.
Nella tempesta di neve un orso bruno
si avvicina, per mostrarmi come
si allargano crepe nel tetto della notte.
Mezzo guscio di noce come grotta
una candela al centro del petto
custodisco la tua ombra
conto passi come giorni.

*
Quando la gravità schiaccia a terra
e l’asfalto morde la carne
il corpo punta a contenere i danni.
Poi il dolore, che frena e protegge
insegna movimenti nuovi, mentre la pelle
mostra l’efficienza della rigenerazione.

*
da Vicino alle radici

La persiana bianca
arriva dalla Corsica
in viaggio verticale
tra i sussulti dell’auto
batte ribatte pulsa
il respiro del legno
convince a restare
solo l’amore rinnova
la sedia che mi ha mancato.

*
Pinguini in volo tra gli alberi
si posano in stormo sui rami
calici tintinnano nella credenza
in bilico sul bordo della falesia
guardo giù per cercare
tra le tante scarpe con i lacci
l’unica che mi corrisponde al paio.

*
da Le parole di domani

Vorrei farmi piccola, abitare il vaso come bosco
cibarmi del raccolto di due fagioli e cinque lenticchie
germogliati nel cotone di una classe elementare.
Crescere - muschio sul cerchio di pietre, verde
radice di smeraldo incastonata al dito
incontrare la farfalla del borgo tra lampi d’ambra
cadere - a terra - come sabbia nella pioggia.

*



Estratto dalla prefazione al libro di Francesca Serragnoli.
[…] La poesia di Sheila mi pare nasca dall’accoglienza di quello che vede. La poesia scarta le parole di troppo ed è per sua natura sintetica e frutto di un lavoro di cesello, ritmo, voce etc. Ma la poesia non scarta le cose, si può parlare di una mela o di una stella, ma sempre dentro un paesaggio che si è accolto e non frantumato. Ci si fida delle piccole cose se sono dentro a un ordine più grande. Altrimenti il fiore reciso appassisce e basta, prima o poi. E il dettaglio diventa un piccolo idolo fantozziano. La poetica del frammento è qualcosa di gelido, a mio parere, qualcosa che rompe i legami, qualcosa che divide e trasmette molta solitudine.
La poesia (non tutta però, questa mi pare di sì) non sceglie il meglio delle cose, non ritaglia il poetico, come ben sappiamo, ma è come se scegliesse di prendere in braccio dal panorama, se lo ama, un cucciolo fra i tanti.
E’ questa una poesia piena di quiete. Sembra quasi la traduzione da un dialetto. Sheila dedica questo libro ai figli e all’eterno dentro al quotidiano. Tutte queste piccole cose del quotidiano che vengono raccolte come vita suscitano vita. Verrebbe da dire suscitano destino, anche senza fare grandi riflessioni sull’argomento in endecasillabi o quinari.
Questa forza è la commovente generosità della natura. La poesia non dona eternità, non ha questo potere, anzi è l’anti-potere, è un servizio e non un potere, dove, scrive Sheila, dove niente è perduto – tutto è raccolto. Quanta delicatezza nel pronunciare nuovamente e senza megafono quel che c’è, nella propria vita, con fiducia. La presenza dell’io infatti è leggerissima. L’io, con le sue magagne e difficoltà, sembra una cosa fra le tante. Ed è effettivamente, questa, una cartina al tornasole: o tutto ha un valore o niente lo ha. […]


Sheila Moscatelli è nata a Terni nel 1977, si è laureata in Medicina e chirurgia e specializzata in Reumatologia presso l’Università degli studi di Perugia e vive a Ravenna, dove fa il medico. Suoi inediti appaiono su blog letterari e riviste on line. Nel 2023 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie L’essenziale (Firenzelibri), nel 2025, Una spiga (peQuod, collana Portosepolto).
Collabora come redattrice ed editor alla collana di poesia “Fuori Stagione”.


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