a cura di Antonio Corona
SEZIONE I - LA MATITA DI MODIGLIANI
A UNO... SPIRITIO D'ARTISTA
(C.B.)
Girovagare con la mente intorno
per fame d'avventura e di esperienza
inventarsi più strade per volare,
per vivere assai più di un'esistenza
e padrone del tempo costruire.
Da artista tu ti plasmi opere e giorni,
il duro quotidiano meno pesa,
più del vero è reale immaginare.
A UN'AMICA IRREQUIETA
(C.S.)
L'altezza tua, il fisico slanciato,
i lineamento puri da Ingrid Bergman
danno di te l'immagine incantata
di classica bellezza tenza tempo,
ma i tuoi occhi scatenano scintille
d'ironia amara a infiammare il mondo
e la mano nervosa non ha pace,
segue i pensieri insieme al fil di fumo
di una tua sigaretta dietro l'altra.
SEZIONE II - INTERPRETARE I TEMPI
Natale 2023
Un Natale
lucido di sole
e un'aria di quasi primavera
a compenso
delle brutture
di un mondo
rugoso di pena.
E parole continue,
insistenti, da parte
di tutti i potenti:
ipocrite o vere
è lo stesso.
Nessuno le ascolta
davvero.
Si guarda quel tempo
lucente.
Si va
a camminare nel sole.
VECCHIO POETA
La mia rotta è sempre stata il vento.
Il giorno andavo seguendo la luce:
al buio mi dettavano parole
le stelle luminose dell'inverno,
se interpellavo l'Orsa o Betelgeuse.
Cercavo nel mistero dello spazio
l'impalpabile gesto dell'incerto.
La fragile certezza dell'umano
non ha quietato la mia conoscenza
di me, degli altri, di chi siamo noi.
So che non cerco il rumore del mondo,
comunico silenzi e creo parole:
manca ogni segnaletica al mio andare,
né prevedo la meta raggiungibile.
Non sono un viaggiatore ma viandante,
il senso è nel cammino, nel percorso
nella sorpresa autentica del caos,
in incontri mai preconfezionati.
Come Diogene ho cercato l'uomo
partendo dal mio interno ch'è un abisso
diseguale e malcerto come in tutti.
Ora che il mio tragitto volge al fine
per legge di natura, per vecchiaia
e il dubbio mi attraversa più che mai
rilancio all'aria un pugno di parole
che non servono all'utile immediato
ma in ignoti viandanti per il mondo
diventino semente d'altro canto.
SEZIONE III - CANTI SCOMPIGLIATI
PAROLE
Parola. Può farsi
artiglio sulla pelle
ma più ancora
bisturi su anime svendute.
Parola - Poesia.
Teoria dei cieli e abissi.
Ogni esilio del mondo
nel cuore.
Ogni rinascita
nei colori
del vivere
dal bianco
che apre alla speranza
al nero
che meglio rivela
l'invisibile.
VECCHIEZZA
La ragnatela d'oro fuso
rende preziosi i vasi
giapponesi. Tiene insieme
dei cocci disastrati
aumentando il valore
di una storia.
la ragnatela delle rughe è uguale:
non sono cicatrici sulla pelle
ma è il disegno di una vita spesa,
di connessioni, intrecci, di rapporti
che hanno reso il percorso unico e raro.
C'è dell'oro anche in noi, meno evidente
de vaso giapponese, più sofferto.
Nel simbologismo del valore aggiunto,
plasmate da battaglie e da esperienze
certe vecchiaie rilucono d'oro
più di una giovinezza disarmante.
Prefazione al libro di Marvi Del Pozzo.
(…) La mia matita è fatta di parole, non di grafite. Nella prima sezione, ho cercato di tratteggiare in pochi versi le caratteristiche peculiari di persone reali, tutte a me familiari. Sono “i miei ritratti”, devo dire più psicologici che fisici, che si rifanno, in chiave leggera, ai classici latini epigrammisti, Marziale e Giovenale tra i primi. Con questi tratti di penna veloci, un po’ affettuosi e un po’ caustici, catarticamente mi sono pacificata con me stessa e ho favorito una visione più equilibrata dei miei rapporti umani. In una dozzina di versi al massimo, ho cercato di rendere la peculiarità della persona, almeno per quello che appariva a me nella sua essenza. Del resto, chi siamo noi? Uno, nessuno, centomila, a seconda di come gli altri ci vedono e ci interpretano. Come la matita di Modigliani io, in versi, cerco l’anima delle persone amiche. Pessimisticamente, va detto che mi appare più di frequente il negativo che il positivo, nelle vite di chi ho incontrato. Sarà una conseguenza degli anni difficili che stiamo tutti vivendo a livello individuale, nazionale e internazionale? (…)
Marvi del Pozzo è torinese e da sempre si occupa, oltre che di poesia classica, anche di quella contemporanea nazionale e internazionale. Da sedici anni coordina il gruppo di poesia Tempo di Parole del “Circolo dei lettori di Torino”. Ha scritto nove volumi di poesia, autoprodotti. I più recenti: Pietre nel tempo (2014), Immagini ed Immaginazione (2015), Esserci e Riconoscersi (2017). Con La Vita Felice ha pubblicato: La logica delle nuvole (2020), La luna e l’orologio (2021), Le Odi [di Orazio] (2022). Collabora con la rivista cartacea torinese di poesia «Amado mio». Ama affiancare all’attività di scrittura poetica quella di autrice di monologhi teatrali, incentrati sulle più autorevoli figure di poeti contemporanei internazionali, come nel volume Monologhi per attori diseredati e per lettori consapevoli (La Vita Felice, 2023) o su donne che hanno lasciato impronte indelebili nella storia, come nel volume Eleonora Duse – Una vita nel teatro, il teatro in una vita (La Vita Felice, 2024).





