a cura di Antonio Corona

La perifrastica attiva

Io del tramonto cerco
gli avanzi,
le sfumature.
La luna
mi basta dimezzata.
La lussuria della luna piena
non appartiene a me
che al cerchio preferisco la spirale,
che amo l’incompiuto,
il “quasi”, il “non ancora”,
la perifrastica attiva

Il retrogusto

Non ricordo
il sapore delle nespole
neppure l’odore
dell’uovo sbattuto.
Non ricordo
il gusto dei baci acerbi
strappati ai miei anni leggeri.
Di queste cose mi resta il retrogusto.
Un retrogusto che non ha sapore
solo il colore fioco
del bosco delle fiabe
quando la nebbia
abbraccia alberi e pensieri
e il lupo si innamora della strega.

La tenerezza

La tenerezza non è tenue né lieve
è il taglio obliquo che recide il cuore
fraziona l’intero in cento stanze
vuote d’arredi e di decori
ne fa dimora di sogni andati a male.


Da A corpo libero – Esercizi di poesia di Doris Bellomusto, dalla prefazione a cura di Marina Maggi.

(…) Le poesie che compongono l’opera chiedono a noi un silenzio a intervalli, una respirazione impercettibilmente agitata, avvezza all’errore lieto perché soltanto il “quasi”, il “non ancora” dell’incompiuto — e incorreggibile per deduzione ironica— ci salva da un’eternità senza riso. (…) Poiché la fatica del linguaggio, quella che ci vieta il gioco e lo stupore, è punizione per la parola compiuta, la poesia prova a costruire fragili tradimenti, immagini sublimate contro gli specchi, cattedrali “accessibili a chi non sa pregare/ a chi parla col mare/ (se non visto)”. Questa scrittura accarezza le rovine angeliche di una dolcezza improvvisamente intuita, segue le tracce di una visione fuggita, scivola sulla pagina come una rondine, stende i suoi versi come una lucertola. Non cerca il paradiso, perché ha già scoperto, fuori dai suoi cancelli, il fiore evanescente della finitudine. Tutto quello che rinasce ci sembra allo stesso tempo antico e giovane. Il verbo è una mistura inquieta di cenere e soffio. Nel tremore di una voce trepidante, questa alchimia rimane attiva. La sfida consiste, quindi, nell’essere pronti “a perdere l’Eden,/ ma non l’amore”.


Doris Bellomusto – Laureata in lettere classiche presso l’Università della Calabria, insegna materie letterarie al “Liceo G. Pascoli” di Barga (LU), dove vive dal 2011. Non ha mai dimenticato né i suoi studi classici né le sue radici meridionali. Dalle sue inestinguibili nostalgie sono nate le raccolte di poesie Come le rondini al cielo (edizioni Tracce, Marzo 2020), Fra l’Olimpo e il Sud (Poetica edizioni, Luglio 2021), Nuda (Ladolfi editore, Giugno 2022). Ha scritto per la casa editrice Le Pecore Nere l’albo Ti abbraccio, Teheran illustrato da Tiziana Tosi. Da gennaio 2024 è direttrice della neonata collana di poesia “Foglie” della casa editrice Le Pecore Nere, di cui firma il primo volume.

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