a cura di Rosanna Frattaruolo e Antonio Corona

Del melograno
rimane la crepa.
Ho mangiato tutti semi
ho dato al rosso i miei passi.
Non sia mai
che io appartenga al mondo
senza generare.

*

Nel nome del padre
del figlio
e delle piccole cose.

*

Arriva il silenzio a chiazze
è uno stordimento del saputo.
Le scapole fanno un volo d’ossa
portano quiete nella schiena
divento corpo di cielo
che prepara la cena
che porta l’infinito nel cucchiaio.

*

Sugli alberi di Leh
cadono le prime foglie gialle.
Appaiono nel tempo del passaggio.
Ogni foglia porta in sé il presentimento
della gioia che ci riguarda.

*

Ci vogliono mani
falangi di confine
tenerezze di contenimento
oro sulle cicatrici.

*

Mantieni il vuoto

Il dolore si è fatto a pezzetti
ciò che resta è il canto di un merlo. Tu canti.
Tu grande: fabbro, dolcezza, macellaio, salvezza.
Mantieni il vuoto.


Anna Polin, counselor, è laureata in pedagogia con specializzazione in pedagogia clinica. La sua formazione include elementi filosofici essenziali del tantrismo Shivaita del Kashmir. Ha scritto: Il musicista (Todariana Editrice, 1999; menzione speciale Opera Prima al Premio Nazionale Letterario Pisa 1999 e finalista premio Fenice Europa 2000), Pelle-Cielo (StreetLib, 2014) e con AnimaMundi il romanzo Il dovere della madre (2020) e la raccolta di poesie Canto primitivo (2022).

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