ERRORE CRONOLOGICO è la recente silloge poetica (Il Convivio Editore, 2023) di Irene Sabetta, con un’originalissima e ironica postfazione di Franco Falasca. Nonostante la sua collocazione da postilla, sarebbe interessante partire proprio da questa per comprendere al meglio non solo l’interezza della raccolta, ma soprattutto di chi scrive: il suo affascinante modo di essere e di vivere la vita e la poesia. All’interno tre sezioni contrassegnate in lingua inglese (the time is out of jointwho is there?the interim is mine) e una in italiano (sogniloqui), ci conducono in un insolito viaggio temporale, dove l’autrice si perde confusamente, ci entra in contatto: immagina, s’illude, si interroga coinvolgendo il lettore con inaspettate metafore e grazia letterale.   

Le citazioni in lingua inglese che precedono le prime tre sezioni fanno riferimento all’opera shakespeariana dell’Amleto (The Tragedy of Hamlet, Prince of Denmark). L’autore ci precisa anche ogni singolo riferimento: Atto I scena 5, Atto I scena 1 e Atto V scena 2, quasi volesse ricondurci con esatta precisione all’opera e alla sua ambientazione. In – the time is out of joint – ovvero “il tempo è scardinato”, ci troviamo in un cimitero e la Sabetta ci costringe ad accettare la “rottura” del chronos. È forse da qui che parte il suo “errore cronologico” dove lei stessa si trova smarrita in un’epoca che quasi non riconosce o nella quale non ci si ritrova: “le mie azioni sono senza guida / e marciscono le risoluzioni / assieme ai fiori sulle tombe”. Nel rivelarci il riferimento all’ambientazione shakespeariana, si intuisce lo smarrimento dell’autore poeta che tuttavia non perde mai di vista la bellezza del silenzio, dello spazio che la circonda e della natura. Affascinanti e spietate le sue “immagini” nei testi finali (imaging 1 e imaging 2) “la prossima volta mangerò i tuoi occhi / potrai guardarmi dentro”.

Seconda sezione – who is there – tradotto come “chi c’è? chi va là? chi viene?” ci trasferiamo, con riferimento alla scena 1 del primo atto, in una piattaforma dinanzi alla fortezza. In pochi versi la scrittrice ha la capacità di trasformare l’inquietudine del mistero, inteso come non conoscenza, nella meraviglia dello stupore; come se contraddirsi fosse l’essenza dell’esistenza. Sentire paura è l’emozione che genera incredulità: è da questo sentimento che nasce la bellezza della vita e del vivere. Una sezione che si potrebbe definire “illusoria” come avviene nel citato fenomeno della pareidolia ovvero un’illusione subcosciente che tende a ricondurre a forme note oggetti (naturali o artificiali) dalla forma casuale. L’elemento natura (flora e fauna) irrompe nella sezione portando luce e illusione allo stesso tempo: “raccontami il mistero della tigre del bengala / ricorda com’era il mare / prima dell’invenzione del 3d”. E se “i numeri sono come le parole / e non contano” allora a cosa affidarsi? Ecco che il “chi va là?” della sezione prende forma in questo rivolgersi non solo all’uomo ma all’esistenza stessa.

In – the interim is mine – terza sezione “l’intervallo è mio” (in una sala della reggia – atto V scena 2) irrompono diversi elementi: il ricordo, le considerazioni sulla poesia, le nuove generazioni. Vi è come un intento di riconsiderare e vedere le cose che ci circondano con la consapevolezza del passato “la saggezza appartiene ai morti”. L’autrice ci ragguaglia “siamo mosche sul parabrezza”, parla dei millenials e affida alla poesia gran parte di quella bellezza che ci circonda, senza lasciare però nulla al caso “il fato non è al di sopra delle cose / e i funerali non sono tutti uguali”. Ci troviamo in una sezione veramente importante e ricca di contenuti, che raggiunge un apice di disincanto poetico, a tratti filosofici, nella prorompente poesia “scorie”, capace di poter esser letta anche al contrario (dall’ultima strofa alla prima) senza intaccarne minimamente il significato. Si riporta l’accento sul valore che la mente ha di immaginare, come a volerci continuamente incitare a sfruttare tale potere “l’immaginazione regala secondi pensieri / che la ragione non riconosce”.

La chiusa di questa raccolta – sogniloqui – senza più riferimenti all’Amleto, è sottotitolata “tra sé e se”. In effetti si tratta di quattro monologhi, dove la poesia diventa quasi poemetto e si discosta dallo stile e dalla tensione dei primi tre capitoli. L’autrice impone “un colpo di scena”, bellissimo e inaspettato, curioso, ironico e divertente-irriverente.  S’incontra qui, più che negli altri, la donna che abbandona la professione d’insegnante di letteratura inglese per regalarci la leggerezza di chi sapientemente riesce a vivere in mezzo agli opposti e alle contraddizioni, godendo di ogni singolo istante respirato. D’altronde Irene Sabetta ha ragione su tutto quando scrive:™ “la poesia non è cibo / ma se ti nutre / deve essere buona”.

Nota di lettura a cura di Antonio Corona.


Estratti da ERRORE CRONOLOGICO

qualcosa

qualcosa si muoveva
tra i cespugli nel sottobosco
la consapevolezza del non oltre
dissetava a piccole stille
il nostro domani

mai sentito così bene
il piacere confortante dei segnali
il grigio umido del cielo
la distanza ragguardevole
da percorrere all’indietro

***

la coda

ho visto nell’erba di aprile
una lucertola mozza
aspettare paziente

torneranno infiniti
i giochi tra i sassi
a colpi di coda

fermi e distesi
senza fare rumore
aspettiamo anche noi
che ricresca la fine


Irene Sabetta – vive ad Alatri, dove insegna lingua e letteratura inglese al liceo. Suoi testi sono presenti su diversi blog, in antologie curate da vari editori, in poemi collettivi e riviste letterarie online e cartacee. dal 2019 collabora con la rivista periodica «Formafluens – International Literary Magazine». Nel 2021 finalista al premio “Arcipelago itaca” e nel 2022 i suoi testi sono finalisti al premio “Lorenzo Montano”. Ha pubblicato i volumi di poesia Inconcludendo (EscaMontage, 2008), Il mondo visto da vicino (Il Convivio Editore, 2020), Nella cenere dei giochi (La Vita Felice, 2022). Errore cronologico è la sua quarta raccolta ed è vincitrice del premio per silloge inedita “Pietro Carrera” 2023.

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