a cura di Rosanna Frattaruolo
Nascita [pag. 69]
Mi sgusciò- tralcio di vite – dalle mani:
“Vola e non guardarti indietro!”
Quando l’angelo strillò,
stridette, strepitò,
allora io divenni essere umano,
tabacco mi gettarono negli occhi.
Mi risvegliai bluastra, rossa e cieca
sopra un’ottusa pala in legno,
mi impastarono, sgualcirono, batterono,
cossero, infilzarono e premettero
e cucirono – sulla carne viva,
con un’asta mi spinsero e io caddi
giù per un caldo condotto, scarlatto
A stento io scollai le palpebre
e nacqui attraverso una stufa – nella casa.
1979
traduzione e cura di Alessandro Niero

“Mattino della seconda neve” di Elena Švarc, Giunti editore/Bompiani 2023
In copertina, il segnalibro illustrato di: Ernst Ludwig Kirchner, Marzella (Femal Artist), 1910. Olio su tela, 101 x 76 cm. Berlino, Brücke Museum.
Elena Andreevna Švarc nacque a Leningrado, l’attuale San Pietroburgo, nel 1948 e dimostrò fin da subito una notevole attitudine poetica. Le sue prime poesie apparvero nel 1973 su un giornale studentesco, ma a lungo le fu impedito di pubblicare in patria nonostante una fama crescente dovuta alla diffusione dei suoi versi in samizdat e sulle riviste letterarie dell’Occidente. Si dice che quando finalmente, con la perestrojka, le fu concesso di dare alle stampe una raccolta, questa andò esaurita il giorno stesso dell’uscita. Tra i vari riconoscimenti ottenuti ricordiamo il Severnaja Pal’mira nel 1999 e il premio Gogol’ nel 2004. È scomparsa nel 2010. Per il lettore italiano è disponibile anche Gli omuncoli e altre storie (Edizioni del Foglio Clandestino, 2011).





