a cura di Rosanna Frattaruolo
da Samir
Il gatto marmorizzato
dietro l'angolo sonnecchia.
Un cielo plumbago azzurro
ha inondato il lato sud.
"Occhipinti aglio e menta
al tavolo ventidue!"
Muta la zultanite
sull'anello di Samir.
Tiri fuori
un piccolo seme dalla tasca.
Bustrofedico procedi. Sogni
idromele e mescalina.
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da La Bambina di rame e di miele
La bambina di rame e di miele
appende foglie alle orecchie
e si sente una regina.
Ancora non sa che le vespe
ricompensano i fichi con la vita.
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da Geremina Merdaoro
(Ho tagliato la testa
ai miei gelsomini
questa mattina,
è da un po' di tempo
che non mi parlano più).
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da Pane e Fumo
[Due dita.
Due dita di vino mi scaldano,
due dita appena nella gola
liberano da ogni colpa.
Preghiamo.
Preghiamo che (non) ci sia un aldilà].
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da Annarella
Troppo grande questo mondo
per le tue mani, bambina,
bastano appena appena per spingere
barchette di giornale.
Un passo, dall'asfalto alla sabbia.
Sorridi in debito di luce,
capelli nuovi di chemio
e il libero arbitrio di una falange.
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da Bice
[...]
A fine agosto, Monopoli è una brace.
L'afa si addensa
filtra dai muri nei palazzi.
La sera, ghiaccio e anguria nelle ceste,
si va al mare. Ma Bice è a casa.
Chissà a cosa pensa,
se si massaggia le caviglie bianche
se gratta la nuca di Nerone
se legge a bassa voce oppure prega.
Un colpo al portone, secco, uno solo.
Un cacioricotta galeotto
e un breve messaggio.
Bice non lo dice,
ma la sua risacca si fa mare.
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da La carpa nel castello
(Riscontriamo di noi
tracce nel passato,
depositate sul fondo della memoria
sotto strati di vita e calcare.
C'è da chiedersi se siamo il fossile
o l'erba nuova).
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da Un Piccolo Amore
Una lapide stretta
sul ciglio della strada,
la foto di un ragazzo pelle e ossa,
tulipani di seta blu.
Dicono che
nei primi trenta secondi
dopo la morte
il cervello sogni.
Margherite e urina l'ultimo odore
e nel sogno il ricordo
di un amore piccolo piccolo.
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da Pino
(C'era un marinaio
perito industriale
che scriveva poesia.
Amava gli aerei,
il legno, ma più di tutto
amava lei.
Ebbe due figlie,
le fece studiare,
le educo da uomini.
C'è un informatico
ragioniere programmatore
che scrive poesie).
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da Un paese
Nel mio paese c'è un binario
e un passaggio a livello fra i ciliegi.
Vengono dalla città
e dai paesi limitrofi
a suicidarsi.
Perché un paese ci vuole,
un paese per morire da soli.
da Epilogo
[...]
Morde
un dito al lato della bocca.
Bianco il cielo, quasi candido,
lana, latte, monastero
Dalla prefazione al libro di Antonio Bux
Nella nuova raccolta di Monica Messa, intitolata Una pistola al Luna Park, tutto un album di personaggi, paesaggi (sia interiori che esterni) incastona un sentire spesso ondivago, dialogico, dal tono dissacrante ma lieve e scanzonato, alla laicità perduta del paesaggio di un paese del Mezzogiorno, dove il mare si conquista ogni giorno attraverso la fiducia di osservarlo, e dove gli odori di salnitro e spezie si fondono a quelli di polvere e cemento. […] Dunque è il paese con i suoi abitanti il vero protagonista della silloge, il perno di una non storia narrante […].
Monica Messa è nata nel 1974 a Monopoli. Ha esordito nel 2018 con “Poesiole”, una raccolta di poesie su vari temi, scritte nell’arco di trent’anni. Ha poi pubblicato “Seppie Ripiene – Poesie per poche lire” (2018) e “Il Logorio della vita moderna” (2021). A settembre 2022 ha pubblicato la plaquette “/imagine: l’universo è nato dall’immaginazione”, dove accanto ad alcune poesie edite propone delle immagini generate mediante l’applicazione della IA Midjourney. Ha partecipato a diversi Festival. Alcune poesie sono state pubblicate in blog, riviste cartacee e online, in antologie nazionali e internazionali e nella rubrica “La Bottega della Poesia” di Repubblica – Bari. È stata nelle redazioni delle riviste di poesia “La Vallisa” e “La Confraternita Letteraria”. Alcune poesie sono state tradotte in albanese e in spagnolo. Cura, inoltre, un blog e una pagina Facebook.





