a cura di Rosanna Frattaruolo
Tra Cielo e terra ,tra crudeli ascisse
Le mie braccia un eccesso d'infinito
A dismisura e l'orbita era croce
Fiammante in una rosa circolare
Sospendeva vibrante come suoni:
Io crocifissa là ero più sciolta
Più musicale di modulate pietre.
O caro amico dei miei estenuati
Dei miei morti bisbigli a te lo scrivo
In questa notte di sforzo e di battuta
Schiena tua d'uomo di cui cadde il volo
Teso alle aurore dei cieli interiori
Fratto dal muro che io ruppi: il Sabato.
Se non t'inchiodi nella stessa ellisse
Piantandoti sul petto i miei compassi,
Viene ma da sfinito, e sfiora appena
Le case, gli incorabili ospedali
Del servo e martire uomo
E muori quale
Eri, e se qualcuno posi
Puro tra quei deformi viso
Nell'incendio del mondo appena un fiore
Sul tuo sfacelo, di parrà già strano.





