a cura di Rosanna Frattaruolo


Testi inediti da "Cieli e chiodi"

Numero 2

Se ne è andata
come salici ingrigiti
narratori increduli
nelle ricucite luci
tra le prove concrete
quel non valere niente
in un filo di vento
al tuo fianco
per te sola.
A parlare della primavera
di stazioni e fatiche
di curiosi occhi
di chi possiede cosa.
Quelle direzioni
solamente avvistate
dove ci sfamiamo
dove ancora esistono
sapienti osservatori
dove convivono
botteghe
suoni e voci
e ci aggrappiamo
a promesse
a una gratitudine
sollevata
sulla strada
in punta di piedi
senza fare altro
quel lieve peso
in saldo
insieme.


Numero 5

Una traccia di lei
amorevole
errante
su cui siedono
le voci di carta
quell’anima sfuggente
nei traguardi
di chi non ha che 40 anni.
Mi dimenticherò anche di te
di quei colori
color cane
e ci spogliamo
come annunciati profeti
negli incroci
di primavere
nei particolari
che mi appassionano
come i passaggi
privilegiati
di chi torna a casa
insieme
senza niente da fare.


Numero 10

Mi accolse straniero
nelle celebrazioni
evidenziate
tra commercianti e canti
nei ricordi crepuscolari
appartenenti o in prestito.
Mi accolse straniero
nelle faccende di poco conto
passando in fretta
nelle ombre consuete
tra le superfici spose
quegli amori in parte
estinti
nelle pagine bianche
radicate
e incise
nei viali sordi
ai bordi
di terre interrotte


Numero 15

Capiremo gli attraversamenti
malinconici
la poesia che sopravvive
la direzione del possibile
le esposizioni ai legami
la tua assenza.
Anni dedicati alla poesia
giornate e gesti
quei rari assedi
una gioia improvvisa
come è bella Roma.
A godersi la vita
ai margini
quei grandi interrogativi
come lamenti trasformati
quel che importa ancora
io lo sapevo.
I versi in paradiso
quel rumore insolito
appesi a nuvole
alcolizzate e pigre.
Le verità contenute
nei cineforum spenti
la felicità affannosa
ogni giorno di luce
in un pugno che coinvolge
come un punto di svolta
come sostanza che rifiata
a caro prezzo
come un grande inganno.


numero 25
Numero 342


Palcoscenici lontani leggeri luminosi
le andature americane
già perdute
in salita
le affermazioni turoldiane
come un senso seguaci
che scrivono e condividono
la bellezza e il vigore
dell’umanesimo in poesia
Condivido ipotesi
nel disordine di testimonianze
irripetibili
dove non ci vedremo mai
che sento addosso
come corde tese
dentro una spericolata
sperimentale
contesa
voglia di vivere.

***
Testi inediti da "Cani e croci"

32
2023 numero 61


Mi conoscerai tra le sepolture e le privazioni
tra i salvati e i complici
nella bella stagione di un tempo reale
Mi conoscerai a piedi scalzi
al momento giusto
quel dir grazie
nelle opinioni diverse
Conoscerai le somiglianze e la resa
il non sapere che prevale
il tuo coraggio
quel che scorre
cancellato dal tempo
Mi conoscerai
tra i balordi e le amiche
di sempre
nelle ferite senza strofe
in queste isolate verità
annotate
da sopportare
nei sorrisi provinciali
eterni divini e
cosi infantili


40 - NUMERO 23

Si muore tra le case senza pace
le storie ingiallite
il male di vivere
quel che non conosciamo.
Mi abbandonavo nei tuoi passi
indivisi e opposti
quegli eroi mai nati
a cui è negato il poter rimediare
che mi hanno ispirato
come aquiloni obbedienti e sospesi.
I giusti da cui sei ripartita
senza pudore
le tracce della tua nostalgia
e quel senso di riparo
che non ho vissuto
come un meraviglioso confine
di identità specchi e visioni
di figli fotografati
tra le macerie di questa città


52 - numero 55


Il tenerti testa quando taccio
quando dormi sopra le nuvole
nei benefici sottotraccia
fuorimoda
tra le voci trattenute su quest’isola.
Metto in ordine
le buone notizie e le scarpe rotte
le inquietudini maturate verso sera
le chiacchierate di ragazze sulla trentina
le montagne che mi appartengono
la riscoperta di noi
come una dichiarazione semantica
nel quale vivere dove ci siamo persi
con lo sguardo oltre le distanze
le andature e le piogge settembrine.

Roberto Chiodo è nato ad Acqui Terme nel 1975. Diplomato al Liceo Linguistico Quintino Sella di Acqui Terme nel 1994 si è laureato in Scienze dell’Educazione all’Università di Genova con una tesi sulla prevenzione del suicidio tra gli adolescenti nel 2000. Ha lavorato come bibliotecario e catalogatore in diverse biblioteche. Nel 2015 ha aperto la biblioteca di poesia italiana contemporanea “Guido Gozzano” che conserva oltre 7000 libri ed è il primo esempio in Piemonte di biblioteca dedicata esclusivamente alla poesia.
È l’ideatore e il responsabile della Segreteria del Concorso nazionale di poesia e narrativa “Guido Gozzano”.

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